mercoledì 28 novembre 2012

Nascita (e morte) di una nazione

ieri a Roma in uno dei più bei palazzi di Roma, Palazzo Sacchetti (1542, Antonino da Sangallo) ha avuto luogo la presentazione del Comitato Tebe, fondato da Oliva Salviati, accanto a Valery Giscard d'Estaing e Salvatore Settis.
 L'ex presidente francese ha raccontato l'episodio che ha portato in evidenza il problema (fino alla comparazione tra la reazione dei francesi e quella degli italiani,  per poi arrivare a illustrare le differenze tra le legislazioni (francese e italiana) per difendere il loro patrimonio dalle vendite speculative) e di come l'opinione pubblica, l'informazione e i politici hanno affrontato con forza e tempestività questi attacchi "speculativi" contro "la storia, la cultura, il DNA stesso di una nazione" uniti, con serietà, professionalità e senza lasciare alcun margine agli speculatori della finanza.

venerdì 23 novembre 2012

Glass...

Parleremo di nuove uscite un'altra volta, adesso godiamoci questo momento...


La castrazione italiana

in questi 2 filmati un collaboratore di Enrico Mattei (ed ex dirigente Eni) racconta fatti, che l'informazione non ha mai riportato, che spiegano in maniera semplice e schietta la storia economica e finanziaria dal dopoguerra ad oggi, di cui l'omicidio Mattei rappresenta l'origine, l'occasione storica per il nostro paese tradita dai politici di allora, il secondo e definitivo tradimento avvenuto negli anni '90 e di come si sono svolti i fatti, e quali sono stati i meccanismi, che hanno determinato la nostra situazione attuale e futura.
un documento, una testimonianza commovente, una candela che illumina i retroscena delle manovre, nell'ombra, di coloro che avrebbero dovuto lavorare per il bene dell'italia, questa storia deve essere conosciuta perché mentre noi si viveva la nostra quotidianità, si partecipava alla costruzione, al miglioramento del nostro paese, ad un livello a noi sconosciuto.
l'informazione, e di conseguenza i giornalisti (con pochissime eccezioni), in italia è sempre stata soltanto un mezzo di propaganda.


giovedì 22 novembre 2012

DIO C'E'? NON LO SO, MA SICURAMENTE NON E' QUELLO CHE PENSI...


Dio ti lascia apposta il dubbio...se ti dicesse la verita, "ci sono"/"non ci sono": finisce il mondo! (R. Benigni)


Esiste una grande differenza tra credere nella scienza o nelle ideologie (comprese le religioni). Entrambe si basano sul pensiero umano e su scelte personali. I concetti fondamentali alla base dei sistemi logico-scientifici sono molto semplici (ad esempio punto, insieme, ecc...) e possono essere condivisi da tutti senza problemi. Le teorie scientifiche vengono costruite partendo da questi concetti fondamentali e devono permettere la comprensione e la previsione di fatti riproducibili da tutti. Le ideologie più o meno religiose si basano sull'accettazione di un sistema complesso che spesso non permette nessuna verifica sperimentale delle sue asserzioni.
Per questo motivo la scienza è utilissima per costruire strumenti o modelli che funzionano e sono utilizzati da tutti mentre le scelte ideologiche o religiose difficilmente possono essere condivise da tutti (proprio per questo spesso si cerca di imporle con la violenza). Le teorie scientifiche si evolvono e sono perfezionabili con il progredire delle conoscenze mentre i sistemi ideologici o religiosi spesso vengono accettati in modo dogmatico.

mercoledì 21 novembre 2012

i dag


per chi si accontenta dei film di natale, i famosi "cine panettoni", ma anche per chi ama i film americani con un'industria cinematografica invidiata da tutto il mondo, persino per i fini cultori del cinema d'élite come quello francese che non conoscono ancora il cinema del nord europa, in particolare quello Danese, ho un consiglio e una sorpresa.
il consiglio è di andare a vedere un film che uscirà domani e che si intitola "Jagten" (in italiano "Il sospetto"), del regista Thomas Vinterberg e con uno straordinario attore di nome Mads Mikkelsen (forse il più bravo e noto attore danese assieme a Ulrich Thomsen).

con una storia che ha a che fare con uno dei nostri più terribili difetti ancora oggi tra i più crudeli, la maldicenza o il sospetto, appunto, indotto spesso da ambienti cattolici ma non solo.
l'argomento era già stato trattato in uno dei più bei film italiani degli ultimi 10 anni, che ha avuto una gestazione sofferta, film indipendente (low budget e autofinanziato) boicottato da tutte le sale e le distribuzioni, uscito grazie al coraggio di Antonio Sancassani proprietario del Cinema Mexico di Milano, il film era "Il vento fa il suo giro (2005)" di Giorgio Diritti, con un bravo attore che ho avuto il piacere di conoscere durante un Laboratorio, Giovanni Foresti.

Bicicletta

The Election from Padraig Reynolds on Vimeo.

Ken Loach e l'ipocrisia italiana


Lezione di Coerenza da Ken Loach che ha rifiutato il premio del Festival di Torino, motivandolo con un comunicato. 

"È con grande dispiacere che mi trovo costretto a rifiutare il premio che mi è stato assegnato dal Torino Film Festival, un premio che sarei stato onorato di ricevere, per me e per tutti coloro che hanno lavorato ai nostri film. I festival hanno l'importante funzione di promuovere la cinematografia europea e mondiale e Torino ha un'eccellente reputazione, avendo contribuito in modo evidente a stimolare l'amore e la passione per il cinema. Tuttavia c'è un grave problema, ossia la questione dell'esternalizzazione dei servizi che vengono svolti dai lavoratori con i salari più bassi. Come sempre, il motivo è il risparmio di denaro e la ditta che ottiene l'appalto riduce di conseguenza i salari e taglia il personale. È una ricetta destinata ad alimentare i conflitti. Il fatto che ciò avvenga in tutta Europa non rende questa pratica accettabile.
A Torino sono stati esternalizzati alla Cooperativa Rear i servizi di pulizia e sicurezza del Museo Nazionale del Cinema (MNC). Dopo un taglio degli stipendi i lavoratori hanno denunciato intimidazioni e maltrattamenti. Diverse persone sono state licenziate. I lavoratori più malpagati, quelli più vulnerabili, hanno quindi perso il posto di lavoro per essersi opposti a un taglio salariale. Ovviamente è difficile per noi districarci tra i dettagli di una disputa che si svolge in un altro Paese, con pratiche lavorative diverse dalle nostre, ma ciò non significa che i principi non siano chiari. In questa situazione, l'organizzazione che appalta i servizi non può chiudere gli occhi, ma deve assumersi la responsabilità delle persone che lavorano per lei, anche se queste sono impiegate da una ditta esterna. Mi aspetterei che il Museo, in questo caso, dialogasse con i lavoratori e i loro sindacati, garantisse la riassunzione dei lavoratori licenziati e ripensasse la propria politica di esternalizzazione. Non è giusto che i più poveri debbano pagare il prezzo di una crisi economica di cui non sono responsabili.
Abbiamo realizzato un film dedicato proprio a questo argomento, 'Bread and Roses'. Come potrei non rispondere a una richiesta di solidarietà da parte di lavoratori che sono stati licenziati per essersi battuti per i propri diritti? Accettare il premio e limitarmi a qualche commento critico sarebbe un comportamento debole e ipocrita. Non possiamo dire una cosa sullo schermo e poi tradirla con le nostre azioni. Per questo motivo, seppure con grande tristezza, mi trovo costretto a rifiutare il premio".