mercoledì 21 novembre 2012


Istinto, Cervello e Credo


 L’essere umano contemporaneo è la risultante di un lungo processo di evoluzione che lo ha portato a distinguersi dagli altri esseri viventi. L’uomo nasce in quella fase dell’evoluzione in cui “la determinazione istintiva scese al minimo e lo sviluppo del cervello raggiunse il massimo” (E. Fromm, Anatomia della distruttività umana), ovvero di una combinazione che non si era mai verificata nell’evoluzione animale.



Senza l’equipaggiamento fornito dall’istinto la sua sopravvivenza fino al giorno d’oggi è stata consentita proprio da uno sviluppo straordinario del suo cervello, che in parte ha controbilanciato il deficit istintivo. D'altra parte proprio lo sviluppo del cervello ha complicato la vita dell’uomo in quanto ha fornito all’uomo la coscienza di sé, ovvero lo ha reso capace di sapere usare gli oggetti e di capire la natura degli stessi.: l'uomo è l’unico essere che sa di sapere. Per la sua capacità di essere cosciente di sé, per la sua ragione e per la sua immaginazione l’uomo ha bisogno di un quadro del mondo, di sapere che posto occupa all’interno di esso e gli obiettivi da perseguire.

Come dice Fromm, senza una carta geografica del suo mondo naturale e sociale l’uomo non saprebbe orientarsi e trovare un punto fisso che permetta di organizzare tutte le impressioni che lo investono: “Che egli creda nella stregoneria o nella magia come spiegazione finale di tutti gli eventi, o nello spirito degli antenati come guida alla sua vita o al suo destino, o al dio onnipotente che lo premierà o punirà, o nel potere della scienza di risolvere tutti i problemi umani, per quanto riguarda la sua esigenza di uno schema di orientamento non fa differenza. Il suo mondo ha un senso per lui e, attraverso il consenso di coloro che lo circondano, si sente sicuro delle proprie idee. Anche se sbagliata, la carta adempie alla sua funzione psicologica … Il quadro teorico può corrispondere alla verità solo nella misura in cui la pratica di vivere è liberata dalle sue contraddizioni e dalla sua irrazionalità … Mancando di una determinazione istintiva e avendo un cervello che gli consente di elaborare tante possibili direzioni, l’uomo ha bisogno di un oggetto di totale devozione … l’esigenza di devozione è un’esigenza primaria, esistenziale, che chiede di essere soddisfatta, non importa come”

A questo punto mi sorge una domanda:
e chi non ha un "punto fisso"?

tratto da E. Fromm, Anatomia della Distrutività Umana. 

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